Non i soliti auguri
Il Natale è il momento in cui ci riuniamo con la famiglia, e io sento che anche la mia community è parte della mia famiglia. Così, invece di programmare un messaggio che vi arrivasse oggi, ho voluto prendermi del tempo, la mattina di Natale per scriverlo e per farti i miei migliori auguri di Buon Natale, a te e a tutti i tuoi cari, alle persone a cui vuoi bene e che te ne vogliono.
Ieri mattina sono dovuto passare in ospedale (sto bene eh!) e ho visto questo presepe fatto in una culla termica per neonati, ho voluto fotografarla perché mi ha ricordato perché amo il Natale: porta speranza e luce ovunque, anche dove il buio sembra non poter essere sconfitto.
Le guerre che stiamo vivendo e le grandi sfide globali ci portano a chiedere se il Natale sia riuscito a raggiungere con un messaggio di speranza anche territori martoriati dalle bombe, dal sangue e dalla cattiveria umana. Benché sia doveroso guardare a ciò che accade nel mondo, riflettere, prendere una posizione, bisogna ammettere che è nel nostro raggio di azione che possiamo fare di più. Noi abbiamo acceso la luce in qualcuno vicino a noi che sta vivendo un momento difficile? E siamo riusciti ad accenderla in noi? In ogni famiglia c’è una persona sola, una che sta affrontando una malattia, una che ha vissuto un trauma emotivo, che sia un lutto o una separazione. Talvolta quelle persone siamo noi. Oggi è Natale per tutti, per questo vi prego di impegnarvi ad accendere la luce in qualcuno che anche oggi vede buio.
Anche con piccoli gesti, per esempio io voglio raccontarvi una barzelletta.
Uno studente di Medicina va a fare un esame e il Professore gli chiede: «Cos'è la bile?» e lo studente: «Non posso dirlo: è un secreto!»
Se non avete riso abbastanza, allora posso dirvi che stamattina sono dovuto andare d’urgenza in pronto soccorso, mi sentivo malissimo. Mi hanno fatto un’ecografia ed ecco il risultato:
Lo so, questa ve la rivenderete. Anche io l’ho presa sul web. Al netto di ciò qualche riflessione sul periodo festivo e sul tema salute:
Tante persone sono alle prese con influenze, covid e malanni vari. Alcuni se la sono scampata (io al momento sono tra questi fortunatissimi) ma qualcuno di noi si sta contagiando proprio durante queste feste, e vorrei condividere una riflessione:
In assenza di normative, è un tana libera tutti, chiunque è libero di fare ciò che vuole. Io vorrei che ognuno si sentisse consapevole delle proprie scelte, chi decide di vedere altre persone sapendo di correre un rischio un po’ maggiore dovrebbe farlo senza rimorsi: hai fatto questa scelta consapevolmente? Bene. Ora goditi il Natale. Chi decide di evitare di correre rischi, dovrebbe farlo in maniera altrettanto serena: hai scelto di rinunciare a qualche rapporto sociale per ridurre i tuoi rischi o proteggere qualche caro fragile? Bene, goditi la tua scelta e le ragioni che ti hanno spinto a farla.
Io non vi ho mai detto cosa fare, non è il mio compito, non sono un prete. Né la scienza ci dice cosa fare. La scienza spiega, aiuta a comprendere il mondo, ma la decisione è sempre nostra. Sempre. Tutto ciò che dovete sapere sul covid lo sapete. Serenamente prendete le vostre decisioni e l’unica raccomandazione che vi faccio è: godetevi la vostra scelta e cercate di stare bene. Il tempo non torna indietro.
Un consiglio pratico: i test covid stanno andando a ruba, i prezzi sono molto aumentati e i tempi di consegne si stanno stra allungando. Questi sono molto economici (2,5€ l’uno) e arrivano giovedì, data perfetta per chi rischia di essersi infettato ieri o oggi. (link affiliato)
Un altro suggerimento non richiesto riguarda l’alimentazione: io, come tante altre persone, ci tengo a ciò che mangio, sono attento a non ingrassare, e a dare “buon carburante” al mio corpo. Ma due giorni in un anno non significano nulla. Mangiare una fetta di panettone in meno durante le feste e poi mangiare cronicamente male tutto l’anno fa molti più danni di avere un corretto stile di vita costantemente e concedersi, qualche volta, uno sgarro. Gutta cavat lapidem. Godetevi le feste, sotto ogni punto di vista.
Una piccola curiosità: a Natale aumentano gli accessi al pronto soccorso per sospetti infarti. Saranno i regali brutti o le domande “cosa fai a capodanno”? No. Spesso dipende dal fatto che mangiando molto, tutto lo stomaco si dilata e il suo fondo (che è la parte più alta!) dilatandosi spinge sul muscolo diaframma che a sua volta spinge sul cuore modificandone un po’ la posizione. Questo può causare delle risposte riflesse che danno una sintomatologia che preoccupa molto le persone che corrono dal cardiologo. Mi raccomando però: se avete sintomi, andate comunque dal vostro medico e non basatevi su questa piccola curiosità che volevo condividere con voi per escludere qualcosa di più importante.
Auguro uno splendido Natale a voi e alle vostre famiglie.
Gianluca
P.S. se hai la mia agendina, scalda la penna che fra qualche giorno si inizia a riempirla!